Green Young Gaming Ambassadors
Tra carta e digitale è la rubrica di Giulia Natale che esplora la biblioteca del futuro, tra storie fatte di carta e di pixel!
Si può mettere insieme il linguaggio del videogioco, la sensibilizzazione al tema della sostenibilità ambientale e un gruppo di under 30 tenaci ma senza specifiche competenze nella programmazione videoludica informatica?
Non lo credevo possibile ma qualcuno ci è riuscito; il progetto di cui racconto oggi è partito bene già dal nome, l’acronimo infatti è una sintesi azzeccata di tutti questi elementi: GYGA sta per Green Young Gaming Ambassadors.
Nelle loro mani e teste c’era l’intenzione di portare il tema della difesa dell’ambiente e delle buone scelte ecologiche nella quotidianità sociale, nello specifico alla conoscenza di studenti della secondaria di primo e secondo grado. La percezione diffusa è che le tematiche ambientaliste e la sensibilità verso la causa ecologista siano appannaggio delle generazioni che frequentano la scuola secondaria di primo e secondo grado in questo momento (la generazione Z).
I promotori del progetto, dati alla mano (che possiamo scoprire nel video qui sotto), avallando l’erroneità di questa percezione hanno voluto far germogliare proprio in questa generazione un reale interesse per l’Ambiente, tema oggi irrinunciabile.
La scelta del modo in cui farlo è caduta ragionevolmente su uno fra gli strumenti interattivi più utilizzati e amati dai ragazzi di questa fascia d’età: il videogioco, la realtà di gioco immersiva per eccellenza, e su tutto quel mondo di coinvolgimento diretto e incontrastato che trasforma la partecipazione del giocatore in azione avvincente ed empatica.
Guardando i singoli tasselli:
– la struttura del videogioco è diventata il contenitore
– la modalità del video giocare è diventata il linguaggio narrativo e comunicativo
– i giovani ne sono stati gli artefici co-designer
– e la salvaguardia ambientale il fine di questa innovativa sperimentazione
Sintetizzare in un videogioco tutti questi aspetti mi sembrava interessante e così – spinta da curiosità e qualche perplessità – venerdì 24 marzo, nell’ambito della manifestazione Biennale Democrazia, sono andata al Polo del ‘900 di Torino ad incontrare alcuni dei protagonisti (e a testare i giochi) per capire meglio l’evoluzione dell’idea, del progetto e soprattutto quanto possa realmente essere interessante per la scuola.
Le cose sono andate, in linea di massima, così.
Tutto era iniziato con un bando perché le belle idee partono dai sogni ma per diventare progetti devono avere un budget e persone dedicate.
E bando fu, Wonder – Sperimentazioni nel design per l’innovazione sociale, su proposta di Generativa! APS e Bomberos Design, realizzata con Più SpazioQuattro, Museo A come Ambiente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il Circolo del Design e Torino Social Impact per proseguire con il lancio di una call finalizzata a coinvolgere ragazzi interessati al progetto e alla progettazione.
Le cose sono entrate subito nel vivo con il percorso di formazione gratuito durato 5 mesi (giugno-ottobre 2022) rivolto ai ragazzi che avevano risposto alla call.
Un iter impegnativo mirato alla co-progettazione in cui sono stati coinvolti, in qualità di docenti, professionisti del gaming e del game design, sviluppatori, storyteller ed esperti in sostenibilità ambientale.
L’obiettivo: dare gli strumenti e le competenze per mettersi in gioco in prima persona ma soprattutto in squadra nella creazione autonoma dei videogiochi.
Ragazze e ragazzi con slancio creativo hanno poi lavorato in sottogruppi da 5 per ottimizzare il contributo e le voci di ciascuno, dando vita, durante un serrato confronto estivo, a 4 differenti tracce narrative.
In autunno, i ragazzi, coordinati dai tutor e dalle figure di riferimento di Generativa! APS e di Bomberos Design, e per loro scelta collettiva, hanno stabilito di concentrare le risorse su due di quelle tracce narrative portando così avanti lo sviluppo effettivo di due videogiochi, proprio quelli che potete sperimentare liberamente voi stessi sulla piattaforma Roblox:
1. Escape from Trash Island
2. Green(war)washing
Solo qualche indicazione, ma è uno spoiler: assolutamente da non condividere con i vostri studenti per non invalidare la sorpresa e l’esperienza di gioco.
Il primo è costruito come un survival game, ci si trova su un’isola mentre un vulcano è in piena eruzione e la mission consiste nel raccogliere il maggior numero possibile di rifiuti con i quali costruire una via di scampo…Fare pulizia salvandosi la vita.
Il secondo, invece, è una corsa folle contro il tempo alla raccolta delle prove indispensabili per inchiodare una sedicente Green Company alle proprie responsabilità, cioè di definirsi green ma di esserlo molto poco. Un inseguimento fra gli ostacoli per non farsi raggiungere dagli scienziati della compagnia… buoni e cattivi in piena regola!
Spoiler o non spoiler, un gioco non lo si può raccontare, deve essere giocato. L’invito è mettersi ai comandi e divertirsi a scuola per introdurre nella didattica quotidiana forme nuove.
Qui desideravo soprattutto segnalare l’esistenza del Progetto GYGA (a chi ancora non lo conoscesse), la grande esperienza di lavoro cooperativo a fini sociali e lo spirito serio, giocoso e temerario che ho visto balenare negli occhi delle ragazze e dei ragazzi che lo hanno pensato e sviluppato.Ho visto passione, partecipazione e impegno nella nostra realtà sociale, motivo per cui saranno felici di essere coinvolti in tante forme nelle vostre scuole, dalla presentazione del progetto e dei videogiochi al confronto su nuove idee di sviluppo.
Cercateli, se lo meritano e se lo meritano anche i vostri studenti, potete trovarli qui e contattarli a questo indirizzo: info@generativaaps.it