Storia e digitale: accendiamo la curiosità!

Tra carta e digitale è la rubrica di Giulia Natale che esplora la biblioteca del futuro, tra storie fatte di carta e di pixel!

Lo storico Marc Bloch scriveva che “à force de vénérer le passé, on était naturellement conduit à l'inventer ” – venerando il passato, siamo stati naturalmente portati a inventarlo – lui, che alla Storia aveva dedicato la sua vita di studioso.

Che la Storia, come insegnamento nella scuola, non piaccia a tanti ragazzi, è un dato triste e lo sanno bene tutti questi insegnanti appassionati che devono scontrarsi, in ogni ordine e grado, con l'indifferenza dei ragazzi.

Lo strumento più raffinato per conquistare la loro curiosità sono gli insegnanti; tutto, a mio avviso, ruota intorno al loro modo di introdurre e raccontare i fatti senza ridurli a freddo nozionismo, alla capacità di mostrare come gli eventi storici siano un riflesso della vita delle persone nel tempo e nei luoghi, come dai fatti derivino abitudini e leggi sociali così come anni di guerra, pace, scoperte, arte e invenzioni, lotte per i diritti e occasioni politiche mancate, e come da tutto ciò derivi l’importanza della sua conoscenza.

In questi anni, ho visto che fare una didattica alternativa ha portato tanti ragazzi al gusto per la conoscenza della storia, sono stati incuriositi grazie a ricerche in gruppo, elaborati di discussione di tesi opposte, interviste impossibili, creazione di format radiofonici, simulazioni di giornalismo e di telegiornali.

Qui vedremo qualche esempio di contenuti digitali specifici tratti dalla moltitudine delle proposte pubblicate; il digitale e le tecnologie esercitano un'attrazione speciale su bambini e ragazzi e funge da tassello di sostegno per veicolare conoscenza e apprendimento.

Le tipologie di app “di storia” sono molteplici, per il significato esteso della materia e si trovano agevolmente facendo ricerca sugli store. A ciascuno quella ideale!

Dal mondo della storia dei dinosauri c’è questa – Com'erano i disonauri? – da scoprire in modo giocoso, molto ben illustrata, fino ai calendari storici e alle app cronologiche, qui ad esempio, Timeline World History, ricca, seria, interattiva.


The History of Everything 
(qui per Android e qui per iOs), dal titolo pretenzioso che nessuna app potrebbe mai soddisfare, non è un capolavoro, ha però il duplice vantaggio di essere disponibile free e di costituire una buona soluzione per introdurre tappe importanti da approfondire poi insieme, dando ai bambini della primaria le coordinate storiche di base. 
È divisa in tre categorie: Nascita dell'Universo, Vita sulla Terra, Era Comune, si scorre su e giù e selezionando la categoria viene visualizzato un menu a tendina che introduce una manciata di personaggi storici o eventi specifici; nella linea temporale si trovano semplici icone ed etichette animate. 

Esclusivamente in lingua inglese, costringe all'apprendimento della lingua: benvenuto impegno doppio!

Se invece siete orientati ad app per l'apprendimento tramite il gioco in un ambito meno rigido e più ludico, segnalo il buon catalogo di produzioni interattive dello sviluppatore Planet Factory e, nello specifico, il titolo History for Kids 
che propone ai bambini dai 7 anni di diventare esploratori di epoche o civiltà, trovando qui attività e avventure calate in Antico Egitto, nell'Impero romano, nel Medioevo e fra i Greci e i Vichinghi.

La piattaforma di app educative Bartolomeo, per piccoli, segue la stessa linea didattico-ludica ai fini dell'apprendimento, invitando al gioco tramite lavori manuali. Seguendo le indicazioni del portale dal computer, mentre si imparano informazioni su Faraoni e geroglifici, si potrà riprodurre in casa un foglio di papiro.

Inoltre, per memorizzare i principali eventi storici e fissare i concetti fondamentali, c'è l'app SSF Storia pubblicata da DeAgostini, per ragazzi dalla secondaria.
A mio avviso, il suo utilizzo è indicato dopo aver affrontato un percorso di studio della materia e non in sostituzione del confronto con il docente. 
Qui la struttura è quella del manuale, la consultazione agevole, la parte delle schede aggiuntive utile e la sezione a quiz offre una valida occasione di riscontro ma l'esposizione e la trattazione degli argomenti in indice sono rigide e didascaliche.

Infine, oltre al suggerimento di monitorare costantemente il portale RaiStoria, segnalo una risorsa curiosa in lingua francese, apparentemente poco pertinente ma che offre spunti di riflessione. Si tratta del blog Jeux Video et Histoire di un insegnante e dottorando dell'Università di Parigi, che analizza come la storia possa entrare e mescolarsi ai linguaggi del videogioco e in quale forma essere così veicolata.

È probabile che alcuni fra i vostri studenti conoscano i videogiochi cui si fa riferimento nel blog; la condivisione e il confronto con loro potrebbe appassionarli, fra dubbi e domande.

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