Esempi di Didattica Digitale per favorire l’inclusione

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La didattica digitale è il processo di insegnamento caratterizzato dall’utilizzo delle tecnologie digitali a scuola. Le tecnologie applicate alla didattica presentano grandi potenzialità anche per favorire l’inclusione, permettendo la personalizzazione dei percorsi formativi a seconda delle specificità e bisogni educativi speciali della classe (BES). L’inclusione è il punto di forza della didattica digitale.


Attività per una Didattica Digitale inclusiva

  • Cucine del e dal mondo è un’attività didattica inclusiva che attraverso un lavoro di Project Based Learning permette agli studenti delle classi prime di sviluppare la capacità di interazione, visitando il mercato di Porta Palazzo e confrontando esperienze e vissuti a partire dal cibo, per arrivare a produrre un ricettario di cibi “del” e “dal” mondo.
  • Inclusione questa attività didattica favorisce la creazione di una classe inclusiva dove si valorizzano i punti di forza di ogni alunno e si supportano i punti di debolezza attraverso un apprendimento di cooperative learning. Per realizzare ciò, propone ai bambini di leggere il libro “Olga di carta”. Dopo questa attività si realizza uno storytelling con Scratch per incentivare la creatività e uno storytelling con Ozobot per favorire il cooperative learning in cui ciascun alunno del suo gruppo, con le sue caratteristiche peculiari e speciali può contribuire all’apprendimento di tutti e ciascuno deve avere la possibilità di contribuire al lavoro.

Metodologie per una Didattica Digitale inclusiva

  • Con la Progettazione didattica a ritroso progettiamo per includere: la prima puntata di Progettare per includere a cura di Riconnessioni approfondisce la metodologia della Progettazione didattica a ritroso, che si può applicare alla pianificazione sia di singole lezioni, che di percorsi più lunghi. È utile per pianificare una lezione che contribuisca a raggiungere obiettivi di apprendimento precisi, decisi in precedenza.
  • Con il cooperative learning progettiamo per includere: la seconda puntata di “Progettare per includere” a cura di Riconnessioni approfondisce l’“apprendimento cooperativo”. Una modalità di apprendimento basato sulla cooperazione e sul confronto all’interno di un gruppo di allievi che collaborano per costruire una nuova conoscenza. Permette di organizzare e dirigere il lavoro di piccoli gruppi di studenti per assicurare il coinvolgimento e l’apprendimento di tutte e tutti.
  • Con la Flipped classroom progettiamo per includere: la terza puntata di “Progettare per includere” a cura di Riconnessioni approfondisce la “classe capovolta”, un approccio didattico basato sull’inversione della scansione temporale della didattica tradizionale. Nella didattica tradizionale, il docente introduce nuovi concetti in classe e rimanda lo studio individuale e la ri-elaborazione al lavoro a casa. Nella flipped classroom,  il docente fornisce materiali di studio quali video, documenti, saggi da studiare a casa prima della lezione e dedica il tempo in classe ad attività finalizzate alla rielaborazione dei contenuti.
  • Con il Peer tutoring progettiamo per includere: la quarta puntata di “Progettare per includere” a cura di Riconnessioni approfondisce l’“educazione tra pari”, un metodo educativo in cui alcuni studenti diventano tutor di altri studenti. Il peer tutoring fa leva sulle possibilità educative date dalla collaborazione tra pari: o studenti più grandi diventano tutor per studenti di classi inferiori, o studenti diventano tutor dei propri compagni di classe o comunque di studenti di pari età.
  • Con il Project based learning progettiamo per includere: la quinta puntata di  “Progettare per includere” a cura di Riconnessioni approfondisce l’“apprendimento basato sui progetti”, un approccio didattico mirato a favorire gli apprendimenti attraverso lo sviluppo di progetti. Gli studenti collaborano per sviluppare un progetto complesso che ha bisogno di più iterazioni, di capacità organizzative e di confronto col mondo esterno. Grazie a questa caratteristica, si creano ponti tra gli apprendimenti degli studenti e il mondo fuori della scuola.
  • Con il Problem based learning progettiamo per includere: la sesta puntata di  “Progettare per includere” a cura di Riconnessioni approfondisce l’“apprendimento basato sui problemi”, dove il problema è lo stimolo che dà il via a un percorso di apprendimento. Questo metodo didattico usa problemi autentici, cioè problemi che gli studenti potrebbero realmente incontrare nelle proprie vite, ciò  favorisce l’autonomia degli studenti, la capacità di reperire informazioni e di risolvere problemi.

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